La sezione veneta della Comunità Internazionale di Psicoanalisi, in collaborazione con l’Accademia per la Formazione di Padova, organizza un seminario triennale su I fondamenti della psicanalisi. Per quest’anno si affronterà il tema della parola; nel secondo anno ci si occuperà dell’etica della psicanalisi e nel terzo del significato che può darsi oggi alla parola “psiche”.

Si tratta per un verso di una introduzione alla psicanalisi, ma per un altro anche d’interrogarsi sul valore scientifico che oggi, ancor più che in passato, deve essere riconosciuto alla pratica analitica.

I fondamenti di ciascuna scienza corrispondono a quei princìpi sui quali ciascuna di esse può sostenersi. L’ipotesi di partenza è che la psicanalisi si regga su una logica – e quindi sulla parola –; su un atto – quindi su una precisa determinazione etica –; ed infine su un ente che, da quando la parola “anima” è stata abbandonata dalla scienza, si chiama – come se questo cambiasse qualcosa – la psiche.

Della psiche oggi si occupano, in modi diversi, delle scienze diversamente orientate e diversamente e più o meno fondate: la psicanalisi, la psicoterapia, la psicologia, la psichiatria. Questa molteplicità di angolature non è casuale, e rischia di reificare l’individuo, quando la metafora cibernetica venga presa troppo alla lettera.

Nell’epoca dei computer e dell’intelligenza artificiale, ripensare i fondamenti del pensiero e della libertà della decisione è particolarmente urgente, non solo dal punto di vista filosofico, ma anche da quello politico.